The Logic of Risk
 <i>Edamus, bibamus, </i><i> gaudeamus! </i>
 <i>Edamus, bibamus, </i><i> gaudeamus! </i>
  • © 2024 Pasquale Cirillo 0

Edamus, bibamus, gaudeamus!

Villa Crespi

Temo che nelle prossime righe il numero di superlativi sarà considerevole, ma è difficile evitarli.
Parto dalla opulente e bellissima Villa Crespi, dimora storica di fine Ottocento in stile moresco, opera dell'architetto Angelo Colla, su commissione di Cristoforo Benigno Crespi, grande amante della cultura siriana e mediorientale.
La villa sorge sul meraviglioso Lago d'Orta, all'inizio della piccola penisola che ospita il suggestivo borgo di Orta San Giulio. Nel 1999 è stata acquistata dai coniugi Cannavacciuolo, che l'hanno salvata dal degrado in cui era stata abbandonata per anni. Oggi la villa ospita un hotel cinque stelle del circuito Relais & Châteaux, ed è inutile che mi soffermi a descrivere la grande qualità dell'accoglienza offerta, o la bellezza del parco sul lago. Passiamo al ristorante omonimo, che la villa ospita.
Quasi superfluo dire che qui siamo al top. Villa Crespi è infatti il ristorante principale dello Chef Antonino Cannavacciuolo, tre stelle Michelin.
Si può andare alla carta o scegliere uno dei due menù. Per la mia prima visita, con la certezza che ne seguiranno altre, ho deciso di provare il menù "Mettici l'anima", su otto portate più vari amuse-bouche e piccoli vizi, contenente alcuni dei piatti più caratteristici e signature di Cannavacciuolo.
Ogni piatto è una piccola opera d'arte, nell'estetica e nella sostanza. La qualità della materia prima è eccellente. Incredibile come ogni singolo ingrediente venga valorizzato al meglio, che si tratti dell'ostrica più pregiata o della pelle dell'anguilla resa croccante. Il quinto quarto, piatto povero per definizione, viene sublimato in qualcosa di semplicemente fantastico.
Nel rispetto delle proprie radici campane, che esplodono nel "Buon Viaggio" o nella piccola pasticceria finale, Cannavacciuolo ha preso piatti della tradizione piemontese e li ha reinventati con grande maestria. Un esempio degno di nota sono le rane alla nocciola con chantilly all'aglio, cui ha aggiunto un "panzerotto" con ragù di rana, creando un piatto che parla di lago, di risaie nella nebbia, di verde campagna, ma anche di Golfo di Napoli.
Il servizio è perfetto: presente, attento, mai invadente. Camerieri e sommelier si alternano con eleganza e precisione estreme, rendendo la cena speciale, e facendo letteralmente volare il tempo, nonostante si stia seduti per quasi tre ore di show.
La carta dei vini è smisurata, e non potrebbe essere altrimenti. La selezione di calici da parte dei sommelier, in perfetto abbinamento con le diverse portate, mi ha permesso di scoprire alcune chicche che entreranno prontamente nella mia piccola cantina.
Animali non solo ben accetti, ma viziati.

Piatto consigliato: Potrei dire tutto, ma farò finta di scegliere, consigliando le tagliatelle di fagioli, cozze e cotiche, e l'anguilla agrumi e zenzero (un piccolo capolavoro).

Nota aggiuntiva: Nonostante lo Chef Cannavacciuolo sia ormai una figura pubblica televisiva, la sua presenta costante nel ristorante è segno di grandissimo rispetto per la propria professione e la clientela. Bravo!

Seconda nota aggiuntiva: Ho apprezzato molto la piccola torta extra e personalizzata che la cucina mi ha regalato, una volta saputo che la mia visita coincideva con un evento da festeggiare.

Dove: Via Giuseppe Fava 18, 28016 Orta San Giulio (NO)
Prezzo: €190/300
Voto: 9.5/10

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