The Logic of Risk
 <i>Edamus, bibamus, </i><i> gaudeamus! </i>
 <i>Edamus, bibamus, </i><i> gaudeamus! </i>
  • © 2024 Pasquale Cirillo 0

Edamus, bibamus, gaudeamus!

Stellato

Gagini

Bel locale nel cuore della Vucciria, nella vecchia bottega di Antonello Gagini, mastro scultore del Rinascimento siciliano. Siamo a due passi dalla Cala e dalle sue barche.
Lo chef Mauricio Zillo (1 stella Michelin) rivisita i piatti della tradizione siciliana, contaminandoli col suo spirito carioca.
La materia prima è di ottima qualità (le verdure eccellenti), e tutta di provenienza locale, anche i frutti all'apparenza esotici.
La presentazione è curata, e gli abbinamenti proposti interessanti.
Lode particolare alla squadra di pasticceri.
Purtroppo la carta dei vini, teoricamente molto interessante, era piuttosto sguarnita durante la mia visita, con molte bottiglie terminate. Una caduta di stile in un locale del genere.
Il servizio è amichevole, ma un po' dispersivo.
Animali ben accetti.

Piatto consigliato: Gelato al cappero di Pantelleria, caramello salato, arachidi e sablè cacao modicano.

Dove: Via Cassari 35, 90133 Palermo (PA)
Prezzo: €90/150
Voto: 7.5/10

Damien Germanier

Damien Germanier (1 stella Michelin) è uno chef molto particolare, eclettico e fuori dagli schemi.
Grande amante dei tatuaggi, ha tappezzato il locale, dall'arredo contemporaneo, di foto a tema.
Dopo l'aperitivo di benvenuto, è lo stesso Germanier a prendere la comanda al tavolo, scherzando coi commensali, informandosi su gusti e allergie, e proponendo personalizzazioni delle portate.
La qualità delle materie prime è semplicemente eccellente, con particolare attenzione alla stagionalità
La cucina guarda con fierezza al territorio vallesano, aggiungendo qualche nota della vicina Francia. Il risultato sono sapori netti e precisi, che si sposano divinamente. Su sei portate, carne e pesce di distribuiscono equamente.
Servizio preciso, professionale, ma allo stesso tempo amichevole.
Carta dei vini notevole e pregevole, con chiara preferenza per le eccellenze locali.
Animali ben accetti.
Impossibile non lodare la colonna sonora del locale, che spazia da Nick Cave a Marilyn Manson.

Piatto consigliato: Millefoglie di pesce persico.
Un plauso anche ai dolci: la variazione al cioccolato abbinata a una stout di produzione locale era un capolavoro.

Dove: Rue du Scex 33, 1950 Sion
Prezzo: CHF120-160
Voto: 9-/10

Aux Trois Amis

Piccolo ma accogliente ristorante con vista panoramica sul Lago di Biel, davanti all'Isola di San Pietro, tra bei vitigni scoscesi.
L'arredamento è classico, caldo, e valorizza la tipica casa da borgo di campagna svizzero.
La cucina guarda molto al territorio dei Tre Laghi, tra classici elvetici e influenze del Jura francese. Il giovane Chef Marc Joshua Engel (1 Stella Michelin e membro della JRE) prepara piatti gustosi, della tradizione, ma elevandone il livello qualitativo ed estetico.
In sala il servizio è ovviamente molto professionale, ma anche giovane e amichevole.
La carta dei vini è molto interessante. Decisamente marcata la presenza di vini della regione, uno dei segreti meglio custoditi della Confederazione.
Il Malbec di produzione locale, letteralmente del vicino per la precisione, mi ha colpito molto positivamente.

Piatto consigliato: Guancia di cinghiale brasata.

Dove: Untergasse 17, 2514 Ligerz
Prezzo: CHF90-150
Voto: 8.5/10

Francie

Francie è un ristorante stellato di ispirazione italo-americana.
L'ambiente è classico, con qualche concessione al gusto post industriale di Williamsburg, il quartiere di Brooklyn in cui ci troviamo. Bello il bancone bar all'ingresso. I più fortunati potranno cenare nel vecchio ed esclusivo caveau della fu banca che oggi ospita il locale.
In cucina, lo Chef Christopher Cipollone propone e innova alcuni classici della cucina italiana, come le pappardelle al ragù d'anatra, affiancandoli a piatti di tradizione americana come il corn bread in versione bomboloni ripieni (notevoli!). Decisamente meritevole la mortadella d'anatra della casa.
I piatti sono ben studiati e presentati, anche se ho trovato il "porchetini" un po' slegato nei sapori.
Carta dei vini molto ricca e per tutte le tasche.
Servizio professionale e amichevole.

Piatto consigliato: Sweet corn bomboloni.

Dove: 136 Broadway, 11249 Brooklyn NY
Prezzo: $80-100
Voto: 8/10

Claro

Siamo a Gowanus, uno dei quartieri di Brooklyn a più rapida trasformazione, tra casette di mattoni a schiera e capannoni industriali in riconversione. A pochi passi scorre il canale simbolo della zona.
Claro è un ristorante stellato messicano, specializzato in piatti dello Oaxaca. In cucina troviamo lo chef T.J. Steele (1 stella).
Il locale non è molto grande e si sviluppa in lunghezza, cosa abbastanza tipica da queste parti. Gli arredi, e soprattutto i quadri, richiamano il Messico e le coltivazioni di agave. Un bel patio permette di mangiare all'aria aperta.
La formula per la cena (ma quella del brunch è simile) prevede un menù unico da 80 dollari, che si sviluppa su 4 portate: primero, nixtamal, plato fuerte, postre. Ogni portata può essere scelta da una piccola lista di opzioni.
I piatti sono facilmente condivisibili tra due persone, quindi selezionare diverse portate è un'ottima idea per gustare le diverse preparazioni.
La qualità degli ingredienti è ottima, e i piatti sono eseguiti con cura e con attenzione all'estetica.
Tutte le preparazioni a base di masa sono fatte in casa, e la differenza si sente nettamente.
Una menzione speciale ai dolci, e in particolare all'arroz con leche. Fenomenale.
La lista dei vini è stringata e, salvo un paio di bottiglie messicane, non particolarmente interessante. In compenso gli amanti del mezcal troveranno soddisfazione nell'ampia selezione offerta.
Pur essendo un ristorante stellato, l'atmosfera è molto rilassata. Il servizio è amichevole, informale, ma competente. Il sommelier in camicia hawaiana che ti racconta la bottiglia che hai scelto è impagabile.

Piatto consigliato: Chochoyotes, arroz con leche.

Dove: 284 3rd Ave 11215 Brooklyn
Prezzo: $80
Voto: 8.5/10

Wein & Sein

Siamo nel centro storico di Berna, vicinissimo al Münster (la cattedrale).
Il ristorante si trova in una delle vecchie cantine sotto il livello della strada, molto comuni in questa parte della città. Il decoro è minimale ma piacevole, bellissime le volte in pietra.
Dopo il Covid, il ristorante ha vissuto una completa rivoluzione in cucina e in sala, cambiando gestione.
Già prima, nelle mani di Simon Sommer, era molto buono, ma ora ha fatto un salto in alto.
Oggi lo chef del Wein & Sein è Pascal Melliger (1 stella Michelin), mentre la sommelière è Daniela Jaun. I due formano una coppia anche nella vita privata.
Il livello della cucina - ça va sans dire - è ottimo. Sapori decisi e precisi, presentazione di classe.
Si possono scegliere 4, 5 o 6 portate da un menù che cambia spesso (in media settimanalmente), secondo le disponibilità di mercato e il periodo.
In generale i piatti rispondono al gusto svizzero (quindi con preferenza per le carni), con qualche concessione internazionale (Francia, Italia).
Carta dei vini molto buona. Piacevoli e interessanti le descrizioni della sommelière.
Servizio puntuale.
Animali ben accetti.

Piatto consigliato: Black Angus, tomato, burrata.

Dove: Münstergasse 50, 3011 Berna
Prezzo: CHF138/169
Voto: 9-/10

Villa Crespi

Temo che nelle prossime righe il numero di superlativi sarà considerevole, ma è difficile evitarli.
Parto dalla opulente e bellissima Villa Crespi, dimora storica di fine Ottocento in stile moresco, opera dell'architetto Angelo Colla, su commissione di Cristoforo Benigno Crespi, grande amante della cultura siriana e mediorientale.
La villa sorge sul meraviglioso Lago d'Orta, all'inizio della piccola penisola che ospita il suggestivo borgo di Orta San Giulio. Nel 1999 è stata acquistata dai coniugi Cannavacciuolo, che l'hanno salvata dal degrado in cui era stata abbandonata per anni. Oggi la villa ospita un hotel cinque stelle del circuito Relais & Châteaux, ed è inutile che mi soffermi a descrivere la grande qualità dell'accoglienza offerta, o la bellezza del parco sul lago. Passiamo al ristorante omonimo, che la villa ospita.
Quasi superfluo dire che qui siamo al top. Villa Crespi è infatti il ristorante principale dello Chef Antonino Cannavacciuolo, tre stelle Michelin.
Si può andare alla carta o scegliere uno dei due menù. Per la mia prima visita, con la certezza che ne seguiranno altre, ho deciso di provare il menù "Mettici l'anima", su otto portate più vari amuse-bouche e piccoli vizi, contenente alcuni dei piatti più caratteristici e signature di Cannavacciuolo.
Ogni piatto è una piccola opera d'arte, nell'estetica e nella sostanza. La qualità della materia prima è eccellente. Incredibile come ogni singolo ingrediente venga valorizzato al meglio, che si tratti dell'ostrica più pregiata o della pelle dell'anguilla resa croccante. Il quinto quarto, piatto povero per definizione, viene sublimato in qualcosa di semplicemente fantastico.
Nel rispetto delle proprie radici campane, che esplodono nel "Buon Viaggio" o nella piccola pasticceria finale, Cannavacciuolo ha preso piatti della tradizione piemontese e li ha reinventati con grande maestria. Un esempio degno di nota sono le rane alla nocciola con chantilly all'aglio, cui ha aggiunto un "panzerotto" con ragù di rana, creando un piatto che parla di lago, di risaie nella nebbia, di verde campagna, ma anche di Golfo di Napoli.
Il servizio è perfetto: presente, attento, mai invadente. Camerieri e sommelier si alternano con eleganza e precisione estreme, rendendo la cena speciale, e facendo letteralmente volare il tempo, nonostante si stia seduti per quasi tre ore di show.
La carta dei vini è smisurata, e non potrebbe essere altrimenti. La selezione di calici da parte dei sommelier, in perfetto abbinamento con le diverse portate, mi ha permesso di scoprire alcune chicche che entreranno prontamente nella mia piccola cantina.
Animali non solo ben accetti, ma viziati.

Piatto consigliato: Potrei dire tutto, ma farò finta di scegliere, consigliando le tagliatelle di fagioli, cozze e cotiche, e l'anguilla agrumi e zenzero (un piccolo capolavoro).

Nota aggiuntiva: Nonostante lo Chef Cannavacciuolo sia ormai una figura pubblica televisiva, la sua presenta costante nel ristorante è segno di grandissimo rispetto per la propria professione e la clientela. Bravo!

Seconda nota aggiuntiva: Ho apprezzato molto la piccola torta extra e personalizzata che la cucina mi ha regalato, una volta saputo che la mia visita coincideva con un evento da festeggiare.

Dove: Via Giuseppe Fava 18, 28016 Orta San Giulio (NO)
Prezzo: €190/300
Voto: 9.5/10

Andrea Aprea (Ristorante)

Quando lessi che VUN, il ristorante dello Chef Andrea Aprea (due stelle Michelin all'epoca), chiudeva, fu un colpo al cuore.
VUN era (e resta nella memoria) uno dei miei ristoranti preferiti in assoluto (uno dei due col voto più alto in questo blog).
Fortunatamente la tristezza è durata poco, perché Andrea Aprea ha aperto un ristorante (stellato) e un bistrot (più accessibile) a nome proprio in zona Porta Venezia, nei locali della Fondazione Luigi Rovati.
Passiamo subito al cibo, perché il ristorante è ovviamente bellissimo e curassimo (e ci mancherebbe visto il livello).
E anche sul cibo non credo ci sia molto da dire, se non che Aprea è uno degli chef italiani più geniali e innovativi. Nei suoi piatti signature c'è bontà, c'è qualità, c'è studio, c'è arte.
Ci si siede e si è viziati dall'inizio alla fine. Al momento siamo a una stella Michelin (a ogni nuovo ristorante si ricomincia nella scalata alle stelle), ma la seconda è scontata. E qui lo ridico come lo dissi per VUN, arriverà la terza (se non cambia nuovamente ristorante!).
Carta dei vini fantastica, ma non potrebbe essere altrimenti.
Animali ben accetti.

Piatto consigliato: tutto, perché scegliere?!

Dove: Corso Venezia 52, 20122 Milano
Prezzo: €160-200
Voto: 9+/10.

Spazio 7

Siamo nel quartiere di Borgo San Paolo, presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dove l'arte la fa da padrona.
L'arredo dello Spazio 7 è minimale, elegante, eppure estremamente accogliente. Le opere di Ciffo esposte sono splendide.
In cucina lo chef Antonio Romano (30 anni e 1 stella Michelin) crea meraviglie tra Italia e Francia, offrendo un menù eclettico in cui il pesce domina, ma dove la carne non ha niente da invidiare (specie nelle ricette che guardano alla tradizione piemontese).
Devo ammettere che alcuni abbinamenti a base di frutta lasciano il segno, rompendo gli schemi, e non per il semplice gusto di osare.
Presentazioni curate nel dettaglio, perché la forma è anche la sostanza in questi piatti.
Ricca carta dei vini, e interessanti le proposte di accompagnamento al calice.
Il servizio è molto professionale, ma senza affettazione. Forse un po' lento a volte.
Un ristorante che merita la visita.

Piatto consigliato: risotto al burro acido e al lime nero; rombo, carote, vaniglia e caffè.

Dove: Via Modane 20, 10141 Torino
Prezzo: €100-160 (a pranzo i prezzi scendono vistosamente).
Voto: 9-/10

Casa Mono

Casa Mono è un ristorante spagnolo stellato (1 stella Michelin) specializzato in cucina gerundense e della Costa Brava, nella forma delle immancabili tapas. È una creatura dei noti Chef Joe Bastianich e Andy Nusser, dalle parti di Gramercy Park.
Lo dico subito: secondo me la stella è opinabile, ma è anche vero che da questa parte dell'Atlantico le stelle non sono le stesse del Vecchio Continente.
Il locale è carino, ma un po', come dire, finto: mi ricorda una trattoria italiana dell'immaginario americano, ma con un pavimento molto bello.
La cucina sforna piccoli piatti sfiziosi e piacevoli, soprattutto quelli a base dei salumi e dei preparati di carne della casa. La presentazione è curata.
A Casa Mono si mangia bene, non si può dire altrimenti, ma non c'è il salto di qualità rispetto ad altri ottimi tapas bar newyorkesi.
Il servizio è cortese, ma come in gran parte degli stellati da queste parti è a tratti asfissiante. C'è questa idea assurda che un buon servizio richieda la presenza costante al tavolo, stile condor, coi camerieri che piegano e ripiegano i tovaglioli appena ti distrai 10 secondi. Per me è troppo: non permette di rilassarsi e si passa il tempo a rispondere alle domande sulla bontà delle varie portate (e in un tapas bar non sono poche).
Carta dei vini interessante.

Piatto consigliato: Foie Gras with Cinco Cebollas; Stuffed Lamb Belly with Mojo Rojo, Burnt Onion Yogurt & Pumpkin Seeds.

Dove: 52 Irving Place, 10003 New York
Prezzo: $60-80
Voto: 7/10


Loiseau des Ducs

Situato all'interno dello storico Hôtel de Talmay, nel centro di Digione, a meno di venti passi dalla bellissima e iconica Place de la Libération, il Loiseau des Ducs è un ristorante stellato (1 stella Michelin) della famiglia Loiseau.
Lo chef è Jean-Bruno Gosse, che rivisita e valorizza sapientemente i migliori piatti della tradizione borgognona, seguendo le direttive di Bernard Loiseau, vale a dire il rispetto per le materie prime, gli intingoli al minimo ma usati sapientemente, i sapori netti.
Cucina francese di alta qualità, prodotti freschi (freschissimo il pesce) e ottimamente selezionati, esecuzione curata. Il carrello dei formaggi raggiunge vette di poesia.
Carta dei vini che brinda alla Borgogna, e non potrebbe essere altrimenti.
Servizio molto professionale, ma amichevole e col sorriso.
Il non uso della tovaglia, tanto in voga nei posti "in" del momento, mi delude sempre un po', ma consideriamolo un peccato veniale.
Animali ben accetti.

Piatto consigliato: scampi crudi e laccati, filetto d'agnello.

Dove: 3 Rue Vauban, 21000 Dijon
Prezzo: €100-130
Voto: 8+/10

Le France

Poco oltre il confine elvetico, nel dipartimento del Doubs, Le France è un ottimo ristorante nella piccola cittadina di Villers-le-Lac.
La cucina dello chef Hugues Droz (una stella) guarda decisamente al terroir, rivisitando piatti tipici della regione, come la famosa salsiccia affumicata di Morteau (preparata al coltello dalla cucina e che viene arrostita al ginepro davanti ai commensali).
Il menù combina carne e pesce di acqua dolce in modo magistrale.
La tecnica è notevole, come nelle variazioni di foie gras. Belle le presentazioni, senza eccessi.
Carta dei vini ricca, con alcune interessanti proposte del Jura. Ho molto apprezzato il sommelier, che ha consigliato un eccellente vino della regione a un prezzo da trattoria.
Il servizio è molto professionale, ma decisamente amichevole.

Piatto consigliato: Salsiccia di Morteau maison arrostita al ginepro, variazioni di foie gras

Dove: 8 Place Maxime Cupillard, 25130 Villers-le-Lac
Prezzo: €70/90
Voto: 8.5/10

Gramercy Tavern

Bel locale, molto di moda e per il quale è fondamentale prenotare.
La cucina è americana con twist internazionale. Si può pranzare nella Tavern, più economica e alla mano anche nel menù, o nella Dining Room, la vera parte "stellata" del locale. La Tavern funziona principalmente à la carte, mentre la Dining Room predilige i menù più o meno fissi.
Lo Chef Michael Anthony (una stella Michelin) rivisita e reinventa alcuni classici a stelle e strisce, con grande attenzione per le materie prime.
I piatti sono molto ben presentati, e mediamente molto gustosi; solo in un paio di occasioni ho trovato le combinazioni di sapori un po' forzate, ma è questione di gusti in fondo.
Servizio un po' insistente, come da tradizione americana, con buona pace per la privacy.
Carta dei vini ricca e interessante, anche nelle offerte al calice.

Piatto consigliato: corn agnolotti, caramelised cheesecake (Dining Room); the Tavern burger (Tavern).

Dove: 42 E 20th St, 10003 New York
Prezzo: $50/60 (Tavern) e $70/160 (Dining Room)
Voto: 8-/10

Vecchio Ristoro

Ristorante stellato nel centro di Aosta, città che sto scoprendo con piacere negli ultimi anni.
Il locale è piccolo ma accogliente, ben curato, ricavato all'interno di un vecchio mulino, del quale rimane qualche vestigia.
Lo chef Filippo Oggioni (una stella Michelin) riesce a combinare eccellenze del territorio valdostano con materie prime dalle origini più diverse. Interessante la combinazione tra il pesce freschissimo del mediterraneo e le carni e formaggi locali.
La presentazione dei piatti è veramente piacevole, curata nei dettagli ma senza eccedere nello sfoggio della tecnica.
Il cestino del pane che viene offerto è una delizia, in tutte le sue declinazioni.
Il servizio è professionale, ma non affettato.
Carta dei vini ricca e interessante, inclusa qualche chicca "orange" di assoluta qualità.
Animali ben accetti (e viziati).

Piatto consigliato: Ravioli all'olio d'oliva, pomodoro e basilico; spaghetto tiepido al limone, scampi e mandorla.

Dove: Via Tourneuve 4, 11100 Aosta
Prezzo: €80/100
Voto: 9/10

Topolobampo

Il Topolobampo è uno dei ristoranti dello chef Rick Bayless, uno di quelli stellati (una stella) in questo caso.
Il locale è molto piacevole, arredato con gusto: bello il soffitto con le onde di legno.
La cucina è messicana, ma alleggerita e resa più internazionale. Il risultato è molto buono: spezie e intingoli arricchiscono ogni pietanza, dai classici alle creazioni signature, ma senza eccessi.
Ci si alza soddisfatti, ma non appesantiti.
La presentazione dei piatti è ovviamente curata.
Il servizio è attento, ma un po' troppo invadente per i miei gusti.
Carta dei vini appropriata.
Vale la pena venire a pranzo, quando il menù ridotto permette di mangiare molto bene spendendo il giusto (questa è una cosa tipica degli stellati di Chicago).

Piatto consigliato: Carne asada, chilaquiles yucatecos.

Dove: 445 N Clark St, 60654 Chicago
Prezzo: $90/140 (a pranzo $30/40)
Voto: 8+/10

The Restaurant

Partiamo subito dalla cucina, guidata dallo Chef Heiko Nieder (2 stelle Michelin), che regala vere e proprie meraviglie.
La qualità delle materie prime è fantastica, così come lo sono le presentazioni.
Il menù è di stampo internazionale e si basa su una ricerca meticolosa degli abbinamenti più armoniosi in bocca.
Il servizio è di altissimo livello, e unisce professionalità e simpatia.
La cantina è curata da Lisa Bader, sommelier dell'anno 2021.
Insomma è un posto molto speciale.
The Restaurant si trova all'interno del Dolder Grand, bellissimo hotel appena fuori dal centro di Zurigo, in un vecchio castello con una vista meravigliosa del lago e delle Alpi.

Piatto consigliato: l'aragosta allo zenzero.

Dove: Kurhausstrasse 65, 8000 Zürich
Prezzo: CHF120/280 (andateci a pranzo per spendere meno godendovela ugualmente)
Voto: 9/10

Il Pellicano

Partiamo dalla posizione semplicemente meravigliosa sul promontorio del Monte Argentario (una delle zone più belle della già bella Toscana), appena fuori Porto Ercole, con una vista incantevole sul mare. Non si può che restare estasiati.
L'arredo è elegante ma senza inutili sfarzi. Il servizio molto buono, nonostante un piccolo scivolone l'ultima volta ("prego, dottore, si accomodi" non si può sentire).
In cucina regna lo Chef Michelino Gioia (1 stella), che avevo già incontrato altrove con piacere. Niente da dire, siamo a livelli altissimi: i piatti combinano un'estetica impeccabile a sapori puliti e decisi, forma e sostanza insomma. Diversamente da altri ristoranti di livello, la tecnica non è solo fine a se stessa.
Le materie prime sono di elevata qualità, ma ça va sans dire.
La carta dei vini è in linea con le aspettative.

Alla terza visita, posso affermare che questo è davvero un posto speciale (update 2021).

Piatto consigliato: Aragosta con pappa al pomodoro, fagotti d'anatra, ma scegliere è proprio difficile.

Dove: Sbarcatello, 58019 Porto Ercole (GR)
Prezzo: €90/140
Voto: 9-/10

Dal Corsaro

Siamo nel ristorante dello Chef Stefano Deidda, nella bella Cagliari, vicino al Porto.
Il locale si presenta classico, elegante ma non eccessivamente impomatato. Mi piace.
Il servizio è in linea con la stella di cui si fregia il luogo.
La cucina è notevolissima, omaggia la Sardegna aggiungendo un tocco internazionale. Esecuzione eccellente (e che belli i piatti!).
Che amiate la carne o che preferiate il pesce, non resterete delusi.
Se dovessi trovare un difetto, direi forse l'abbinamento di un paio di calici. Si poteva fare di meglio, a mio parere.
Ex post avrei scelto personalmente dalla carta, molto interessante.
Del resto, lo dico sempre, più il ristorante si alza di livello, più bisogna rompere le scatole.

Piatto consigliato: Spaghetto con caglio di capretto e cotone d'acciuga, il Gambero.

Dove: Viale Regina Margherita 28, 09124 Cagliari (CA)
Prezzo: €90/140
Voto: 9-/10

Steinhalle

Il locale si trova all'interno del Museo Storico di Berna, con accesso al parco. All'interno non è molto grande ma piacevolmente arredato, l'esterno è molto carino, specie in una sera d'estate.
Si tratta di uno dei pochi stellati della zona, dopo la chiusura de Il Meridiano e il declassamento dello Schöngrün.
In linea con la moda del momento, la cucina offre menù a sorpresa con ispirazioni variabili. Io ho provato "Hokkaido road trip," dal gusto vagamente giapponese. L'esecuzione è stata precisa e gli ingredienti di buona qualità, ma nulla di entusiasmante. Certamente non si mangia male, ma avevo altre aspettative.
Il servizio è cordiale, senza dubbio, forse un po' troppo per il tipo di posto.
La tavola non apparecchiata è qualcosa che non riesco sinceramente a digerire molto bene, in uno stellato.
Carta dei vini con prezzi onestissimi.

Piatto consigliato: non c'è una carta vera e propria, ma un menù a sorpresa, che tiene conto di gusti e allergie.

Dove: Helvetiaplatz 5, CH-3000 Bern
Prezzo: CHF110/140
Voto: 7-/10

Parkheuvel

Parliamo di due stelle Michelin, di un ristorante immerso in un bel parco nell'eclettica Rotterdam, con vista su uno dei tanti rami del meraviglioso porto sul Rotte.
Lo Chef, Erik van Loo, è un vero artista, che crea piatti dal gusto fantastico e dall'estetica impeccabile. La scelta degli ingredienti è meticolosa e, cosa che apprezzo moltissimo, i piatti hanno tutti sapori ben definiti, di marcata naturalità, senza inutili sofisticazioni. La qualità della materia prima è il segreto di ogni piatto "signature."
L'arte di accogliere che hanno in questo ristorante è rara: fin dal primo istante si è coccolati e viziati. I dolcetti offerti col caffè finale sono semplicemente deliziosi.
La selezione dei vini, e ancor più degli champagne, è di altissimo livello.


Piatto consigliato: uno qualsiasi dei piatti "signature," io adoro Crab o Wagyu Tartare 2011.

Dove: Heuvellaan 21, 3016GL Rotterdam, Netherlands
Prezzo: €130/160 (business lunch a €67.50)
Voto: 9/10

Mesa

Una stella Michelin, in un locale piacevole con luci calde e soffuse, poco lontano dalla stazione di Zurigo, nel quartiere universitario.
La cucina è europea creativa, i piatti molto belli (e ovviamente buoni), maniacale l'attenzione agli ingredienti.
Unica nota dolente: non mi convincono molto i dessert, ma i formaggi sono eccezionali.
Carta dei vini notevolissima.
Da provare il business lunch, che combina ottima qualità a prezzi interessanti (per gli standard zurighesi).
C'è pure l'opzione vegana.

Piatto consigliato: Piccione, ponzu e broccoletti + Polenta ticinese, castagne e confit di tuorlo d'uovo.

Dove: Weinbergstrasse 75, 8006 Zurigo
Prezzo: CHF110/180
Voto: 8-/10

Da Caino

Lo dico subito: Da Caino è uno dei miei ristoranti preferiti. Quindi sono di parte.
Lo chef è Valeria Piccini, due stelle Michelin, una vera artista in cucina, creatrice di piatti fantastici e, credeteci o meno, autodidatta
Mangiare Da Caino è un'esperienza: il meglio della tradizione toscana in piatti che combinano maestria e amore per la qualità superiore degli ingredienti.
La carta dei vini è sterminata e include anche produzioni proprie.
Il servizio è impeccabile ma cordiale, come da tradizione toscana.
È possible soggiornare nella locanda del ristorante.
Il paesino di Montemerano, in Maremma, è uno dei borghi più belli d'Italia.

Piatto consigliato: Cinghiale al profumo di finocchietto selvatico e verdure sulla griglia (se non ti lecchi le dita godi solo a metà).

Dove: Via della Chiesa 4, 58018 Montemerano (GR)
Prezzo: €120/180
Voto: 9+/10

Tokuyoshi

Locale non troppo grande ma ben curato, in una bella zona di Milano (almeno a mio gusto). Servizio preciso e professionale, mais ça va sans dire.
Lo chef è Yoji Tokuyoshi, di origine giapponese, ma di altissima formazione italiana (è stato il secondo di Massimo Bottura). Le sue creazioni sono opere d'arte dall'estetica perfetta: tutto è curato nel minimo dettaglio, a partire dalle ceramiche bellissime. Un vero piacere per gli occhi.
Ma parliamo di quello che conta davvero: il cibo. I sapori sono netti, gli abbinamenti a volte audaci (ma sempre azzeccati), gli intingoli ridotti all'osso. Ogni portata è opulente nel suo essere minimale. Carne e pesce si offrono in egual misura. Davvero un ristorante che merita di essere visitato e goduto.
Carta dei vini più che buona, degna compagna dell'ottimo cibo.

Piatto consigliato: fidatevi del menù Omakase, lasciate fare allo chef (e godetevela).

Dove: Via San Calocero 3, 20123 Milano
Prezzo: €90/150
Voto: 8.5+/10

Ora d'Aria

Bel locale, su più livelli, nel centro storico di una delle città più belle del mondo, Firenze.
Parliamo di un locale stellato (1), quindi il cibo e il servizio non possono che essere buoni. Dire il contrario sarebbe sciocco.
Eppure, paragonato ad altri locali simili, sono rimasto un po' indifferente. Forse sarà stata una serata no, forse sarò stato io poco attento, non so.
Mi ripropongo di tornare, magari a pranzo nel weekend, per aumentare il mio voto.

Piatto consigliato: Tortellini con ripieno di piccione, dessert all'olio e.v.o.

Dove: Via dei Georgofili 11R, 50122 Firenze
Prezzo: €90/150
Voto: 7+/10

The White Room

Il locale è bellissimo, elegante e raffinato, nel centro di Amsterdam. Bianco e oro predominano.
Il servizio è di buon livello, anche se l'olandesità (un particolare tipo di noncuranza) si percepisce sempre e un po' stona.
Lo Chef Jacob Jan Boerma (1 stella) è un virtuoso della tecnica, e non manca di farlo vedere. A volte troppo, secondo me.
I piatti sono d'ispirazione internazionale, anche se qualche concessione all'Olanda si vede in alcuni ingredienti, come lo sgombro.
Si mangia bene, ovvio, però mi è mancato qualcosa.
Buona la selezione dei vini.

Piatto consigliato: Mackerel (sgombro), capriolo

Dove: Dam 9, 1012JS Amsterdam
Prezzo: €80/120
Voto: 7+/10

Enoteca Pinchiorri

Il tre stelle di Firenze, ristorante celeberrimo.
La cucina è molto buona (vorrei vedere altrimenti) e il servizio è di livello, ma distaccato.
I piatti sono vere e proprie opere d'arte, soprattutto nella scelta dei colori e delle composizioni.
La carta dei vini è smisurata, e il sommelier è prodigo di consigli (pure troppo per i miei gusti).
Eppure, paragonato a diversi due stelle, non vedo il salto di qualità, anzi. Ma si sa, i gusti sono gusti.

Piatto consigliato: Filetti di triglia avvolti nel pane toscano, purea di finocchio candito nell'olio extra vergine e intingolo di maruzzelle.

Dove: Via Ghibellina, 87 50122 Firenze (FI)
Prezzo: €180/300
Voto: 8.5/10

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